Ero seduto sul divano di casa mia (forse) con un cosciotto di cinghiale arrostito dentro una capiente pirofila sulle ginocchia.
Di tanto in tanto con le mani nude staccavo un pezzo di carne e me lo portavo alla bocca senza staccare gli occhi dallo schermo (enorme) che incombeva di fronte a me.
Sulla testa un cappellino con visiera ricurva con una “B” ricamata sul frontale, una divisa sportiva grigia con la scritta “BOSTON” sul petto, una mazza da baseball coricata al mio fianco proprio accanto ad un enorme guanto di cuoio con una pallina, con le classiche 108 cuciture rosse, al suo interno.
Il grasso del cinghiale mi colava abbondante dal mento e da tempo avevo una precisa esigenza di andare in bagno. Ma ero come inchiodato su quel divano e neanche il violento temporale che c’era fuori mi aveva distratto… la tenda, ormai irrimediabilmente strappata dal vento in cortile, l’avrei dovuta tirare su ma avevo rimandato fino a che… era ormai inutile.
Ad un certo punto iniziai a provare un marcato disagio che non era dovuto alla partita e che anzi mi irritò subito perché mi stava davvero distraendo dalla partita e dal cinghiale. E non tendeva affatto a diminuire, anzi dopo mezzora era diventata insopportabile.
Con fatica decisi di spostare lo sguardo dallo schermo e di volgerlo alla mia destra.
Quasi subito riuscii a vedere due persone ad un paio di metri da me. Stavano immobili in piedi, le braccia lungo i fianchi , la testa leggermente inclinata in avanti, lo sguardo torvo che mi fissava con insistenza..
Raccogliendo il grasso che stava colando sul “TON” della maglia col dorso della mano e strizzando gli occhi per vedere nella penombra mi resi conto quasi subito di conoscerli benissimo, quei due.
I miei nipoti... Beh, che ci fate qui!?
Silenzio. Gli sguardi torvi dei due “nipotini” sembrano quasi fiammeggiare e me li sentii ancora di più addosso. Le due figure erano ormai sparite per lasciare il posto a quattro occhi davvero inquietanti.
…che ci fate qui.. ripetei senza emettere suoni e tornando a girarmi verso lo schermo… un “out” al volo…
Tutto sembrò rallentare e poi fermarsi quando due bocche sotto quegli occhi, che ora emettevano un chiaro rimprovero, dissero in coro con toni metallici che non ricordavo di aver mai sentito.
“Devi smetterla di guardare quella robaccia… i quattro neuroni che ti sono rimasti stanno urlando dalla paura di scomparire…
E noi vogliamo vedere “Scoprendo Forester” dopo aver visto “Will Hunting - Genio ribelle”… ORA, SUBITO…
In quel momento capii, questa volta immediatamente, due cose.
I miei nipoti volevano vedere due dei film più importanti mai fatti e che stavo evidente dormendo essendo che quello non poteva che essere un sogno…
Già un sogno…
Un libero pensatore schizofrenico e ignorante prova ciò che dovrebbero fare tutti. Mettere in ordine i propri pensieri. Ma, essendo schizofrenico e ignorante, è scontato che l'effetto tendenziale sarà il disordine più assoluto. Suppongo che saremo in due a scrivere, io ed un bastardo di Rettiliano che da un decennio soggiorna nel mio corpo. Lui si diverte a negare la propria esistenza. In ogni caso mi dissocio preventivamente da ciò che scriverà. Lui.
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