martedì 5 febbraio 2019

Cambio lira italiana-euro e diritti sovrani. Una favola.

Se io morissi oggi e domani si scoprisse, murata in un caminetto di casa mia, una cassetta con 800 milioni in lire italiane… cosa ne potrebbero fare i miei eredi?

Sostanzialmente l’uso più congruo sarebbe quello di accartocciarle per renderle idonee ad accendere il fuoco di quel maledetto caminetto…

La notizia è che una signora francese di origine italiana ha rinvenuto esattamente ciò che (incoerentemente) ipotizzavo per me stesso (meglio, per i miei eredi).
Ha ritrovato 3.000 franchi e 800 milioni di lire in una cassetta di sicurezza del padre defunto presso la filiale di Parigi della BNP Paribas.
In realtà non so se il padre sia defunto presso la filiale ma di certo i soldi erano lì…
Per convertire i franchi nessun problema ma per quello che riguarda gli oltre 400 mila euro che sarebbero dovuti scaturire dalla conversione delle lirette, niente da fare.
Perché dal 2012 (in realtà dal 2011, grazie alla manina di Mario Monti) la banca d’Italia non converte più la nostra vecchia moneta in euro.
La lira è carta straccia dal 6 dicembre 2011 (una delle prime decisioni di Monti, quindi).

I Paesi che hanno convertito la loro vecchia moneta in Euro sono 19.
Di questi 10 non hanno previsto alcun termine per la conversione delle vecchie monete nella nuova.
Tre l’anno prevista per anni ancora da venire (2032 e 2022).
Per le popolazioni dei restanti 6 la non convertibilità è già in vigore. Alcuni dal 2017/2018 altri dal 2012 e l’Italia dal 2011 (primi!).
Tra i Paesi che non convertono più dal 2012 c’é anche la Francia…
E allora, perché la banca francese ha convertito subito i 3.000 franchi e, al contrario, la Bankit di è rifiutata di farlo per gli 800 milioni di lire?
Solo perché i primi hanno generato 457 euro e le lire genererebbero 413.165 euro?
Essere micragnoso verso il proprio popolo è normale per qualsiasi Stato, ma esserlo su 400.000 eurini è davvero sorprendente.
Ma se andiamo a ben vedere le cifre si scopre che si tratta di un gioco davvero più sostanzioso per cui, mi sento di dire, quella nostra ex connazionale ha una speranza che le venga riconosciuto il diritto alla conversione che è pari a zero.

Basta valutare che Mario Monti, a cui non difetta certo l’avvedutezza nello sbranare i diritti popolari, con quella mossa di anticipare di soli 3 mesi scarsi l’inconvertibilità della lira poté iscrivere a bilancio 1,5 miliardi di euro, il controvalore delle lirette ancora in circolazione il 6 dicembre 2011 e che sarebbero potute essere convertite in euro fino al 28 febbraio 2012.
Quindi se passasse la richiesta per quegli 800 milioni di lire si aprirebbe in realtà un’autostrada per la medesima richiesta per altri 3000 miliardi di vecchie lire.

Da dovunque la si guardi la storia della cancellazione delle vecchie monete nazionali sovrane a favore di una moneta fiat con origini e finalità “private” (le banche private proprietarie delle diverse banche centrali a loro volta proprietarie della banca centrale europea) sono state un pessimo affare per le popolazioni europee ed un ottimo affare per le élite bancarie e filo-bancarie che si ritrovano così a governare la moneta e la vita di chi ha già perso molto di ciò che aveva o credeva di avere.
Noi plebei.

P.s.: dimenticavo un particolare “folcloristico”.
Nel 2015 la Corte Costituzionale annulla per incostituzionalità il provvedimento voluto nel dicembre 2011 dal dotto Mario Monti, riconoscendo il diritto dei cittadini a poter convertire le lire in euro. Vittoria del “popolo”?
Non direi proprio. Per aver diritto a convertire ancora le lire (che a questo punto sembra siano diventate pari a 2 miliardi di euro ipotetici) “..,è indispensabile averne fatto richiesta all’inizio del 2012…”
Vittoria in realtà dello stato, che, come sempre merita di essere scritto minuscolo… e prima o poi cancellato.
Sembra una pessima favola complottarda? Non lo è, purtroppo.

Cambio lira italiana-euro e diritti sovrani. Una favola.

Se io morissi oggi e domani si scoprisse, murata in un caminetto di casa mia, una cassetta con 800 milioni in lire italiane… cosa ne potrebb...