domenica 29 dicembre 2013

RedSox 2013: Momenti da ricordare

Grazie all'amico Paolo Berti per il post che ha appena pubblicato.
Buona lettura e grande 2014 a tutta la Nation!

Momenti da ricordare

mercoledì 25 dicembre 2013

MAURO BIGLINO - L'ignorante e la fetta di polenta.

Il 17/12/2013 Mauro Biglino ha tenuto a Cosenza una conferenza sul suo ultimo lavoro letterario "La Bibbia non è un libro sacro".
La pubblico sul blog per alcune ragioni che non voglio ignorare.

La prima è che l'ultima fatica di Biglino è un ottimo libro che mi sono letto nella prima settimana dalla sua uscita e che, pur avendo una forma narrativa molto diversa dai precedenti, mi ha catturato completamente. L'autore definisce la sua opera "una conferenza davanti al computer" che è una definizione perfetta per far capire che questa volta le esemplificazioni dei testi biblici e le loro traduzioni letterali, non ci sono e per poterle leggere (e gustare) egli rimanda ai libri precedenti. Qui tutto avviene come un racconto, una conferenza appunto.

La seconda ragione è che Mauro, nonostante le minacce appena ricevute, di cui ho già parlato,  era in perfetta forma ed è stato preciso e divertente anche più del solito.

Grande inizio di conferenza quando spiega perché accetta, a questo punto, la definizione di "ignorante" che gli viene "regalata" da un prelato cattolico e motiva il suo diritto di poter presentare la "sua fetta di polenta"...

Buona visione.





martedì 24 dicembre 2013

Spirito natalizio, homeless e la Repubblica (seconda parte)

- Sai perché ci incrociamo regolarmente la mattina presto? - chiese retoricamente Luigi - perché tu vai verso la tua fogna di lavoro ed io cerco di uscire da ciò che mi ha lasciato la mia, di fogna. E vengo a vedere, qui all'aeroporto, per ore, all'alba soprattutto, le cisterne atterrare dopo i voli notturni - sorrise...
Nella mia vita precedente ero meteorologo e siccome in Italia non si è sviluppata mai nessuna struttura meteorologica civile degna di questo nome da giovanissimo dovetti accettare una carriera militare. I primi anni a Roma e poi a Pratica di Mare per un totale di oltre 26 anni al Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautica.
Avevo anche una famiglia del tutto canonica. Una grande donna aveva deciso che voleva vivere accanto a me tutta la sua vita e lo fece... - si interruppe guardando un paio di secondi nel vuoto poi tornò a fissarmi dritto negli occhi - se ne andò a meno di cinquant'anni stroncata da un tumore alle ossa e da ciò che mi capitò, ad un certo punto, al CNMCA.
Avevamo anche due figli che non ho la più pallida idea di dove siano da oltre dieci anni... ma questo non conta più davvero nulla... - tacque qualche secondo di troppo dimostrando che erano ferite ancora aperte e non ricordi lontani che non gli facevano più male come le parole volevano far credere.

lunedì 23 dicembre 2013

Roberto Quaglia e Massimo Mazzucco.

Nel maggio 2003 iniziai ad usare un computer e mi tuffai a nuotare tra le informazioni dei siti web.
La mia più inveterata passione era la "Science-fiction" o Fantascienza come si dice in Italia dopo la pubblicazione dei libri della serie di Urania.
Mi imbattei subito nel sito della rivista "Delos". E il primo autore di cui lessi qualcosa sul sito fu tale Roberto Quaglia, che per altro non avevo mai sentito neppure nominare. Scriveva della sublimazione del pensiero stocastico grazie alla nascita, assai recente, di internet e dell'epidemia che da ciò stava per esplodere sul pianeta.
Mi intrigò subito sia per ciò che raccontava sia per come lo faceva. Per me era nuovo ed appagante ma soprattutto, mi resi conto che con quell'articolo descriveva le potenzialità di internet ed i suoi pericoli. Per l'inesperto neofita che lo stava leggendo fu un buon insegnamento.
Nulla di paragonabile all'informazione che mi comunicò ciò che lessi subito dopo. Mi cambiò semplicemente la vita. Iniziò allora il mio processo di trasformazione che mi ha reso ciò che sono ora.
Da un individuo che sapeva solo intuitivamente di essere circondato da menzogne ad un altro individuo che cercava risposte a dubbi politico-filosofici cui non aveva potuto per troppo tempo dare risposte fattuali.
L'articolo (recuperato oggi) era questo. Parlava dei fatti dell'11 settembre 2001.
L'incipit scritto da Quaglia:

"Avviso ai naviganti.
Questa è una rivista di fantascienza. Questo è un articolo di fantascienza. Ciò che segue è pura speculazione, e quindi non è vero. Nessun tribunale lo ha certificato vero. Nessun giornalista lo ha scritto. Nessun telegiornale lo ha detto. Quindi non è vero. Non sostengo che per contro sia falso. Consideratelo come il gatto di Schrödinger, una creatura contemporaneamente e paradossalmente sia viva che morta, sia vera che falsa, sino al momento in cui qualcuno andrà davvero a controllare come stanno le cose. Oppure, se questo vi riesce problematico, fate semplicemente così: non credete una singola parola di ciò che da questo momento in poi segue, e godetevi il viaggio nel paese delle meraviglie facendo bene attenzione al paesaggio."

Ricordo che pensai, dopo la prima lettura: questo è esplosivo innescato!
E mi misi ad attendere le "inevitabili" denunce della sinistra italiana e mondiale a ciò che avevo appena letto. Sto ancora aspettando, ovviamente.

Subito dopo, nel cercare di grattare il prurito che Quaglia mi aveva comunicato,  incontrai Massimo Mazzucco ed il suo sito "luogocomune".
Il percorso che ho fatto grazie alla frequentazione di Mazzucco, blogger-fotografo -regista, è stato lungo e complesso. Mi stavo ponendo da giorni la domanda di come introdurre su questo blog quello che ritengo essere stato un grande compagno di esperienze quando è avvenuto un fatto che mi ha risolto la cosa.
E' appena rientrato in Italia dopo aver vissuto per quasi 20 anni a Los Angeles negli USA. Ha tenuto la sua prima conferenza da "re-immigrato" a Vittorio Veneto il 13 dicembre scorso. Qui sotto il video diviso in due parti.

Massimo Mazzucco - Le grandi menzogne della storia (2/2)

Massimo Mazzucco - Le grandi menzogne della storia (1/2)

sabato 21 dicembre 2013

Spirito natalizio, homeless e la Repubblica (prima parte)

Guardo le persone per le strade e nelle piazze alla ricerca di segnali tangibili dello "spirito natalizio" che esplode come sempre in questo periodo.
Con qualcuno (non troppi, per carità) ci parlo anche per trarre conferme o smentite più qualificate.
E trovo segni di "spirito natalizio" a palate. Tra coloro che non conosco e sono solo vaghe ombre che mi passano accanto e tra coloro che frequento regolarmente.

Corse frenetiche agli acquisti per regali fatti per il logoro e conformistico obbligo sociale o malinteso amore famigliare, 

paura montante per la povertà crescente che morde i garretti di troppe persone che pensavano solo poco tempo fa di essere al riparo da ogni pericolo, 

occhi lampeggianti e labbra distorte in una smorfia mentre corrono a fare il loro previsto dovere di contribuenti masticando un "non se ne può più" ormai senza significato negli atteggiamenti che continuano a non essere conseguenti,

discorsi pieni di rabbiosa paura e odio nei confronti degli extracomunitari che "ci rubano il futuro oltre che a rubarci per le strade ed in casa. Che stiano nel loro paese!", "...altro che assisterli, sparare ai barconi in mezzo al mare, si dovrebbe...",

frotte di pedoni ed automobilisti che, finalmente atteggiando il viso al sorriso ed alla soddisfazione, parlano senza soluzione di continuità nei loro cellulari con persone che hanno appena visto o che vedranno fra qualche minuto,

e poi tutti che, pigiati uno accanto all'altro, sembrano vivere o indifferenza o fastidio o al massimo, lo vedi dagli occhi vacui, evidente formalismo.


Ricordo quando il Natale era una festa religiosa per i cattolici e una festa per incontrare ed abbracciare parenti dispersi per terre anche lontane anche per i non credenti. Convenzione, certo, ma era comunque una sorta di festa della famiglia. E non era male, era intensa e rara. A me bambino, piaceva poter finalmente giocare con  i cugini che abitavano lontani e piaceva mangiare i cappelletti, cibo sconosciuto durante il resto dell'anno e adoravo ricevere il primo regalo dopo 12 mesi. Mi avrebbe fatto compagnia per molto e molto tempo quella meravigliosa locomotiva di latta con un solo vagone che aveva sul fondo uno strano marchio: USSR.

Si, devo essermi perso qualcosa, ma è questo il reale "spirito natalizio" che vedo praticare da quelli che erano i miei simili e non lo sono più da tempo. Continuare ad amare la ricerca continua di una omologazione sociale che dovrebbe essere ciò che di più umiliante si possa immaginare per un individuo normalmente consapevole e fare ciò che si fa tutto l'anno (essere buoni consumatori, contribuenti e cattolici, le tre "c" che fanno del cittadino libero il cittadino coglione), perdio, che gioia! 
Giusto, come unica variazione agli altri periodi dell'anno, aggiungiamo un sorriso di felicità canonica indossato come fosse una maschera. Dietro la quale non esiste un volto originale ma solo un'altra maschera del tutto uguale a milioni di altre.
Sorrido a denti stretti pensando che si possono trarre delle singolari conferme anche valutando i contenuti delle pubblicità commerciali che hanno perso, a volte e senza accorgersene,  la loro carica "manipolatrice" per divenire sempre più spesso una sorta di specchio dello spirito dei tempi: "...chissà se nello spazio (!) siamo soli... oppure c'è qualcuno che non vediamo? Alieni... Ma la vera domanda è: perché devo pagare quando prelevo col bancomat!"

In questo disgustoso bailamme di consumismo e vuoto culturale imperante anche in periodi di terrore sociale e forconi assai sospetti nel loro vacuo qualunquismo, alla mia mente piace perdersi nelle limpide visioni del ricordo di Luigi, l'homeless...

giovedì 19 dicembre 2013

Emozioni e parole.

A me sembra di vivere in un vecchio film visto e rivisto.
In cui, ovviamente, regista, produttori, attori e comparse siano sempre gli stessi.
Anche la trama è sempre la stessa.
Ma qualcosa mi dice che prima o poi arriverà un finale diverso.
Che l'èlite non si aspetta neppure lontanamente.
O che, semplicemente, guiderà e regolerà come sempre ha fatto.




Prova a vedere ed ascoltare Giorgio Gaber che canta e recita di "Omini" e di "Presa del potere" nel 1973 senza pensare a Mario Monti.
Se non ti è bastato prova ad ascoltare Ivano Fossati che canta "La crisi" senza pensare che sia stata scritta ieri anziché nel 1974.




mercoledì 18 dicembre 2013

Biglino, la pallottola e la logica.

 Il 12 dicembre scorso il sito ufficiale di Mauro Biglino ha pubblicato la notizia che il centro culturale, che avrebbe ospitato la stessa sera una conferenza dello studioso di storia delle religioni, ha ricevuto una lettera di minacce accompagnata da una pallottola.

  
La lettera di minacce a Mauro Biglino.


Ne parlo solo adesso perché ho voluto aspettare che il dibattito si sviluppasse sul web per poter meglio valutare l'internet-pensiero. E, di primo acchito, ritengo di aver fatto bene.

Per dire chiaramente ciò che ho pensato sei giorni fa, quando è apparsa la notizia e ciò che penso, a maggior ragione, ora, non posso che affermare la gravità assoluta del fatto. Chiunque

sabato 14 dicembre 2013

Persona dell'anno.

L'altra sera ho avuto la ventura di partecipare all'inaugurazione di una mostra d'arte nella galleria di un ottimo architetto riminese (ma no? e chi se ne frega.)
Ad un certo punto, davanti ad una opera che voleva evocare papa Francesco, mi è venuto da commentare con il gruppetto di persone attorno a me:
"Ha proprio ragione Crozza, sembra che questo papa abbia un ufficio marketing molto efficiente e di successo. Adesso poi che "Time" gli ha assegnato il premio di "Persona dell'anno", parleranno di lui anche interrompendo quel moloch inviolabile che sono le pubblicità commerciali..."
"Per me Time ha fatto bene - mi ha subito risposto uno - Papa Francesco è davvero il personaggio pubblico più positivo di questo secolo. L'unico vero portatore di luce e speranza su questo pianeta sull'orlo dell'abisso..."

Lo guardo negli occhi per capire se sta parlando sul serio. E' serio e convinto.
Avrei voluto potergli infilare i testicoli in una morsa da carpentiere, invece gli ho risposto: "...già, portatore di luce...che come lei saprà in latino si traduce con "lucifer"...
Ma certo lei non voleva dire questo..."

mercoledì 11 dicembre 2013

Vedere, guardare, osservare.

Luigi XVI di Borbone divenne Re
nel 1774 col titolo di Re dei
Francesi ed il soprannome de
“Il Desiderato”. Fu ghigliottinato
17 anni dopo col soprannome
divenuto “Luigi L’Ultimo”.
Cosa era successo in quei 17 anni?
Nel 18° secolo Parigi era una
cloaca maleodorante ed estremamente
pericolosa per la salute
dei parigini. Al livello di una
grande città medioevale.
Era
in sostanza la città più disgustosa
che si potesse immaginare.
I suoi abitanti camminavano in
mezzo ai rifiuti, agli escrementi
umani ed animali, svolgevano lavori
dannosi per la salute, affrontavano
povertà malattie e fame.
Dopo generazioni di ingiustizie
questa loro condizione diventò
intollerabile.
Parigi era
una pentola a pressione che sarebbe
prima o poi esplosa.
In realtà Parigi era ad un passo
da un cambiamento epocale. La
sporcizia e lo squallore spinsero
i suoi cittadini a ribellarsi.

Trattamento sanitario obbligatorio


La regola delle 5W (who?, what?, where?, when? e why?) è davvero una buona regola per un qualsiasi post. Dal più pretenzioso al più semplice.
E allora dirò che  ho visto e ascoltato Matteo Renzi (who) nuovo segretario democristiano del partito democratico (what) due giorni fa (when) nella canonica e ripetitiva Ballarò di quel genio di Giovanni Floris (where) e ho avuto ampia conferma che il nuovo che avanza assomiglia stranamente al vecchio che dice di voler "rottamare" definitivamente e che, anzi, è molto più volgare e ruvido anche se meno nascosto e più immediato.
Si perché Renzi ha detto che se "...tra i suoi ci fossero, come tra i parlamentari grillini, persone che credono alle sirene, ai microchip e alle scie chimiche li proporrebbe immediatamente per un TSO" (Trattamento Sanitario Obbligatorio). E questo è ovviamente il "why".
Ma avrebbe potuto aggiungere all'elenco dei meritevoli di TSO (ma lo farà prossimamente, ne sono certo) anche coloro che parlano di ipotesi alternative alla versione ufficiale sui fatti dell'11 settembre 2001 e coloro che denunciano la truffa perpetrata ai danni dei cittadini con le monete "fiat" a corso forzoso e coloro che dicono che il debito pubblico di uno stato è la ricchezza dei cittadini e coloro che sospettano che le religioni, cattolica in testa, sono centri di potere e di manipolazione senza pari e che dire poi di coloro che sospettano della scienza ufficiale trattandola esattamente come una religione qualsiasi?
Ho avuto la netta sensazione che dall'epoca degli elenchi di proscrizione ferrei e silenziosi si stia per passare semplicemente a proscrizioni ancora più velenose e definitive

sabato 7 dicembre 2013

Leggere con la mente aperta di un cucciolo d'uomo.

Dopo decenni di ricerca anche il più inveterato libero pensatore ha bisogno di aggrapparsi a qualche certezza.
Per tutto ciò che concerne gli strumenti di lettura e di interpretazione della bibbia, sono riuscito a convincere me stesso (non ti eccitare troppo! Sai che fatica convicersi della prima "fregnaccia" quando che sei solito prendere cantonate assurde! Mica hai una preparazione strutturata e universalmente riconosciuta!) di aver trovato in Mauro Biglino una persona che molto mi ha aiutato, con i suoi libri, a rispondere a domande irrisolte o mai poste con cognizione di causa.
Mauro (ti piace usare il nome proprio delle persone come se tu le conoscessi davvero, eh?) fa un'operazione che fin dalle recensioni del suo "Il libro che cambierà per sempre le nostre idee sulla Bibbia" mi entusiasmò.
Lui studioso di lingue antiche - morte - e traduttore anche per le "edizioni paoline", si metteva in gioco presentando molti passi della bibbia tradotti dall'ebraico-aramaico in modo assolutamente letterale. A comprova di ciò pubblicava pesto originale e traduzione nella stessa pagina.
Ho amato subito questa tecnica così aperta eppure così provocatoria.
Ho fatto - e farò, ne sono certo - un lungo percorso con Biglino, ma oggi voglio sottolineare un singolo elemento di valutazione della sua operazione che spesso è sottinteso o qualche volta solo accennato.

A proposito di Gianni Lannes e di "Su La Testa"


Ho raggiunto un accordo col tipo che vive dentro di me.
Lui dice di chiamarsi Baal-Zebub - ma a volte anche Milkom o Nibaz e in mille altri modi - e pur suonando strano, che posso fare se non prenderne atto?
L'accordo prevede che io possa scrivere ciò che voglio e che lui sarà libero di sbertucciare i miei pensieri come meglio crede. Non sono certo che sia un buon accordo nei confronti della mia dignità ma è tutto quello che sono riuscito ad ottenere.
L'alternativa era che mi dovessi recare giornalmente a MediaWorld a chiedere informazioni sull'ultimo modello di iPhone.

Ricordo vagamente di aver promesso di parlare di sabermetrica...
Lo farò certamente, ma non ora.
Ho bisogno di parlare di un giornalista e di un sito che per due anni mi hanno nervosamente tenuto compagnia e che, sembra, voglia chiudere la sua attività sul web.
Parlo di Gianni Lannes e del blog "Sù la Testa".

giovedì 5 dicembre 2013

RedSox

Paolo Berti è il cortese padrone di casa di questo blog.
Molti di quelli che lo seguono con passione, probabilmente come me, stanno vivendo in questi giorni una sorta di scimmia da astinenza.
Sto parlando ovviamente di baseball.
E di Boston Red Sox.
Vincitori della World Series 2013.
Siamo (di un po, Smith, non ti senti per nulla imbecille a scrivere da tifoso beota?) i Campioni del mondo 2013.
Dopo l'ultimo posto dell'anno passato, in un sol colpo abbiamo sbaragliato il campo (un po di originalità no, he?) e siamo diventati i primi dell'intero lotto della MLB.

Una squadra con pochi campioni e tanti operai (questa non si può sentire, ehm, leggere) in perfetta attuazione delle migliori tesi sabermetriche...

Qui volevo solo indicare (perdio, a chi?) ai tifosi italiani dei bostoniani con le calze rosse (che stanno spingendosi fra loro per affrettarsi a leggere per primi questa... cosa) il sito di "pBerti", domani cercherò di spiegare quell'astruso termine che mi è "dal sen fuggito": sabermetrica.
(ma va dormire Smith, fammi il piacere).

sg






Perché

Oggi, mentre guardavo il volto - gli occhi - di Alino, ho deciso che avrei aperto questo diario stile XXI secolo.

Non ho molte spiegazioni da dare a me stesso.

Alino e milioni di altri cuccioli d'uomo meritano che io almeno accetti l'idea di vivere sino in fondo la mia brutta figura quotidiana, esponendo la mia scarsa autostima ed i miei quattro neuroni alle grasse risate dei miei futuri due lettori. (Pare suoni abbastanza bene. Mi compiaccio con te, Smith).

La pagina bianca che ho davanti si deve accontentare per oggi di questo.

In fondo, con quei due svitati che mi leggeranno,  avremo molto tempo per conoscerci.

O no?

Dimenticavo di comunicare qui ciò che ho visto negli occhi di Alino. Penso che non abbiamo più molto tempo davanti a noi. 

Le fauci dell'orrida belva millenaria sono spalancare e la nostra corsa frenetica verso l'abisso e l'oblio è ormai alla fine.

Ma non preoccupiamoci.

Sarà un attimo anche se durerà molto, molto a lungo. (Dai, questa l'hai scritta benino)

E comunque vi prometto una sola cosa, da domani.

Come disse Jon Steward una volta: 

Non ho alcuna intenzione di censurare me stesso per confortare la tua ignoranza.

La tua ignoranza. Che "tu" mi stia leggendo o no. (Beh, qui hai esagerato. E' un puro nonsenso).

sg 

 *Va bene, so benissimo di avere scritto delle stupidaggini.

  Maledetto rettiliano vuoi smetterla di pigiare sui tasti del mio iMac?*

Cambio lira italiana-euro e diritti sovrani. Una favola.

Se io morissi oggi e domani si scoprisse, murata in un caminetto di casa mia, una cassetta con 800 milioni in lire italiane… cosa ne potrebb...