giovedì 20 dicembre 2018

Zanza

Sarà colpa dei peperoni di ieri sera ma questa notte ho incontrato il Zanfanti. Conosciuto come Zanza.

Non so che logica ci fosse ma eravamo seduti entrambi su una roccia al vertice di una scogliera che si affacciava su una sterminata distesa si sabbia desertica (o era un oceano di acqua salata?). Mah…

Di sicuro nessuno dei due si poneva domande sulla logica di quella situazione e del nostro incontro.

- Dì, ma cosa hai combinato l’altro giorno?
- A cosa ti riferisci?
- Beh, sei morto. Oltretutto tra le gambe di una prostituta…
- Di sicuro, visto come passavo il mio tempo, c’era una alta possibilità che fosse quella la mia ultima situazione vissuta di là…
- Come è stato?
- Gratificante ma anche un pochino scontato, ovviamente.
- Si certo, ma intendevo… hai visto delle luci, un tunnel, degli angeli…?
- Buio. Il mio volto immerso in una matassa di pelo e poi il mio ultimo pensiero è stato: questa volta la frego e non la pago e poi mi sono ritrovato in una gelateria dove non c’erano né avventori (a parte me) né gelatai e allora ho preferito prendere un taxi anche se non ce n’era uno a pagarlo oro..
- Poi? Sai che altrove filosofi e persone comuni, teologi e tennisti, cuochi e puttane da duecentocinquantamila anni si interrogano sul “dopo”…
- Cosa stai dicendo? Si interrogano sulle gelaterie? Guarda che sono sicuro che le puttane non se lo pongono il problema…
- Spiritoso! Piuttosto, lo sai che per molti giorni hanno parlato di te in tutto il mondo? Romagnoli, romeni, palestinesi due bulgari e tante, tante donne ebree! Anche a Cesena volevano sapere tutto di te!
- Mi fa piacere. Quando uno ha fatto realmente del bene è piacevole che ciò gli venga riconosciuto per dargliene merito.
- Toglimi una curiosità: tu ti sei mai reso conto di essere il più grande spot pubblicitario della costa romagnola per decenni interi? Legioni di ventenni e poi trentenni e poi quarantenni e poi…
- Si ho capito…
- …si sono organizzate per venire a Rimini dalla Svezia dal Portogallo dalla Val di Fassa dalla Groenlandia…
- …e dai che ho capito…
- …ma tutto questo in modo gratuito…
- Beh, questo lo dici tu! Guarda che io non ho lavorato un solo giorno in vita mia e non ero ricco di famiglia… quindi chi pensi mi abbia finanziato per oltre quaranta anni? Si certo, l’associazione albergatori e le cooperative dei bagnini ma anche la curia locale. Sai per potermi additare a mò di cattivo esempio…
- Ecco, appunto, e questo casino per i tuoi funerali? Sei stato rifiutato dalle chiese riminesi, lo sai?
- Faceva parte dell’accordo anche questo. Tutti i miei sponsor avrebbero potuto usare la mia uscita di scena per i loro soliti scopi. Mi hanno pagato anche per questo.
- Ma a te della religione cattolica e dell’idea di un dio, ti è mai importato?
- Come sponsor molto per il resto ho trovato (le due volte che ci sono entrato) le chiese troppo fredde e puzzolenti per trovare interesse. E poi, quando trovavo il tempo?
- Vero, mica esistevano per te le otto ore di lavoro…
- Giusto. A volte erano venti ore continuate e dovevo anche mangiare…
- Una vitaccia… scherzo!

Mi spostai lievemente sulla seduta della sedia posta davanti al tavolino a cui stava seduto anche Zanza in mezzo all’enorme piazza deserta… Infilò un cucchiaio nell’enorme coppa di gelato che aveva davanti (che fissazione, il gelato) e se lo portò alla bocca riavviandosi i capelli dalla fronte alla nuca.

Approfittai della sua bocca piena e della conseguente estasi…

- Qui come pensi di passare i prossimi milioni di anni?
- Se non mi rimandano di là, la vedo grama. Ho cercato gli angeli per verificare che sia vero che non hanno sesso… anche arcangeli e cherubini… niente, neppure la loro ombra, ho trovato! Comincio a pensare che non esistono.
- E allora?
- Intanto sto scrivendo alcuni trattati per i miei sponsor su come è bella l’esistenza guardando Dio, su come sono buoni i gelati (e dai! N.r.) di qua, su una mia invenzione che prevede ombrelloni con frigorifero incorporato, un’altra che permette la moltiplicazione di pesci di paranza a chiunque faccia l’albergatore e il tassista (?)…
- Dicevi che stai sperando di tornare. Quale esperienza ti piacerebbe vivere al tuo ritorno?
- Non ho dubbi. Vorrei tornare Zanza e ricominciare da dove ho smesso. E’ vero che ho la soddisfazione di essermene andato senza pagare l’ultima performance ma è anche vero che non l’avevo finita e a me non è mai piaciuto fare le cose a metà…

Lo guardo attentamente e vedo tutta la sua determinazione e non ho il coraggio di dirgli che tutto ciò mi appare molto futile…
Interrompe i miei pensieri dicendo:
- Lo so che tutto appare molto futile ma questo è il vero senso della vita, non credi?
Penso: se lo dici tu!

Ho avuto bisogno di svegliarmi per i richiami della mia vescica colma e ho avuto solo il tempo di dargli appuntamento ad uno dei prossimi anni e di vederlo allontanare vestito di una giacca di pelle sul torso nudo e un paio di bermuda a fiori che mi sembravano ridicoli ma che su di lui facevano un figurone.

Si stava avviando verso via Bastioni Orientali in cerca del Villino Azzurro. Evidentemente voleva verificare se fosse ancora in servizio qualcuna delle vecchie frequentatrici del posto…
Buona fortuna, amico mai conosciuto.

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