A volte diceva: "beata ignoranza", ma in questo caso l'affermazione era rivolta a noi bambini e voleva quasi sottolineare una sorta di stato magico o di grazia in cui pensava vivessimo noi cuccioli d'uomo.
Ma se diceva "benedetta" sembrava attribuire una sorta di patentino di stupidità, magari affettuosa ma inequivocabile.
"Benedetta ignoranza
ti vidi mascherarti da sapienza,
ma sapiente è di niente
chi della vita non segue la corrente.
Benedetta ignoranza
ti abbeveri ad acquitrino mesto
frutto malato di un vil pretesto."
(Da una poesia di Cleonice Parisi).
Sono nato attorno alla metà del secolo scorso e la mia generazione, come qualunque altra, pensò, ad un certo punto, di aver capito tutto e di avere conquistato la soluzione ad ogni problema presente e futuro. La "rivoluzione" culturale degli anni '60/'70 fu importante anche per le generazioni che sarebbero venute dopo ma NON sconfisse l'ignoranza, anzi tanti di noi sublimarono in modo così retorico le idee e le tesi che nacquero allora che le fecero diventare come una sorta di religione laica.
Religione laica. Non c'è limite alla illogicità dell'ignoranza.
Nel corso della mia vita ho sempre cercato di combattere l'ingiustizia sociale che prendeva corpo, non avevo dubbi, dall'ignoranza di come nascono e si sviluppano gli eventi da parte delle classi sociali più sfruttate.
Ci ho messo mezza vita a capire che ero circondato da persone che non pensavano all'ignoranza come ad una maledizione da combattere ma, piuttosto, come ad una panacea che permetteva loro di vivere ben inseriti di essere accettati e qualche volta premiati.
L'aspetto grave era, naturalmente, che io mi chiamavo fuori, che ritenevo indiscutibilmente di essere diverso solo perché rifiutavo quel meccanismo (essere inserito essere accettato essere premiato) senza valutare che anche in me permaneva l'aspetto più grave e pesante: l'ignoranza.
Qualche dubbio (!) lo avevo e tanto riuscivo a mascherarlo con gli altri quanto sempre più mi pesava parlando con me stesso.
Situazioni ed accadimenti che non capivo davvero e su cui non avevo risposte autonome contrassegnavano costantemente la mia vita.
Non ero Pier Paolo Pasolini che capiva davvero tutto di ciò che ci accadeva attorno e che ci sarebbe capitato in futuro, anzi ero quasi certo che Pasolini fosse al minimo esagerato ma più probabilmente un intellettuale capace di deformare la realtà per dimostrare una tesi a cui era affezionato.
Alla fine scoprii, attorno ai cinquant'anni, che ero sufficientemente corretto da ammettere con me stesso che era ora di voltare pagina negli atteggiamenti che avevo nei confronti delle "cose" e della mia propria intelligenza.
Era ora di smettere di nascondere l'ignoranza dietro la supponenza, se volevo finalmente rispettare me stesso.
Per fortuna (ma fu davvero vera fortuna?) arrivò internet.
Quello che era nato come un mezzo di comunicazione ed informazione per i militari divenne strumento alla portata di tutti. Già questo ha una logica preoccupante, naturalmente.
Rimane che da un certo momento in poi, anche un fisicamente pigro come me, non poteva più permettersi di affermare con se stesso su una qualsiasi questione di qualsivoglia tipo e genere: "non ho modo di informarmi..."
Lo strumento è spettacolare, i siti web sono spessissimo delle enormi cloache maleodoranti ma finalmente se cerchi informazioni senza preconcetti, il mezzo e a buon mercato c'è.
Comincio ad accumulare informazioni, dati e documenti...
Dopo qualche anno ho raggiunto una sola sicurezza:
sono molto più ignorante di quanto lo ero dieci anni fa.
Due esempi. Su banche e terremoti.
Immaginiamo un commerciante, un imprenditore ed una banchiere.
Supponiamo che tutti e tre decidano di fare scelte innovative per la loro attività, scelte lucrative ma anche ad alto rischio, di quelle che, in buona sostanza, rendono ricco chi le pensa e le attua al meglio. Ci troviamo nell'Eden del "Libero Mercato", ricordate?
Supponiamo che ci abbiano azzeccato e che gli effetti siano positivi per tutti e tre.
Il commerciante e la sua famiglia ingrassano i propri portafogli in banca.
Lo stesso effetto viene ottenuto dall'imprenditore che in più acquisisce nuove attività e nuovi soci di minoranza, assume persino altri operai diventando così il promotore di ulteriore benessere sociale.
Il banchiere alla fine dell'anno prenderà compensi moltiplicati dalle clausole manageriali del proprio contratto, azionisti ed obbligazionisti saranno premiati dalla borsa e dalle loro quote di partecipazione, per i correntisti non cambia granché ma almeno possono chiedere piccoli prestiti, ottenendoli con facilità.
Supponiamo che abbiano sbagliato (molto molto, badate bene) valutazioni, obiettivi e magari anche tecnica di investimento.
Il commerciante da fondo ai risparmi suoi e della famiglia, chiede finanziamenti bancari che, se ottenuti, non fanno che accelerare il viaggio verso il baratro. Magari arriva il prestito ad usura. Fallisce.
L'imprenditore fa lo stesso percorso, più o meno, ma spesso riesce a salvare il patrimonio personale furbescamente imboscato in qualche paradiso fiscale ma alla fine arriva il fallimento societario e gli operai sono licenziati e dovranno smettere persino il vizio di mangiare altro che pensare all'ultimo modello di iPhone per la moglie e all'università per il figlio.
Il banchiere incassa compensi dieci/quindici volte superiori a quelli di qualsiasi presidente USA e contemporaneamente arrivano alla banca tonnellate di soldi a tassi zero dalla banca centrale e tonnellate di soldi dallo stato, cioè roba che va ad aumentare il debito pubblico, il debito di persone che non conoscono neppure l'esistenza della banca di quel banchiere.
Vale a dire quello che lor signori definiscono un "bail-out", un "salvataggio dall'esterno" per essere approssimativi ma chiari.
Ma se esiste un "out" ovviamente esisterà prima o poi anche un "in", che altrimenti sarebbe una contraddizione in termini. E difatti arriva eccome il "bail-in",salvataggio dall'interno, prima come prova in una banca di un paese periferico (ad esempio Cipro) e poi esteso (accordo 19.12.2013) a tutte le banche europee.
Azionisti, obbligazionisti e correntisti chiamati a contribuire forzosamente al salvataggio della "loro" banca.
Fallimento? Giammai, le banche non falliscono o meglio lo fanno solo per finta andando ad ingrossare i già grossi banchieri che le acquisiscono e andando ad espropriare diritti e capitali pubblici e privati.
La logica diversificata e la "sacralità" di questi meccanismi dove sta?
Perché effetti diversi su persone e società che compiono errori in tutto simili tra loro?
Semplice.
Io, come volevo dimostrare, sono ufficialmente e irreversibilmente ignorante. E valuto come riprovevoli meccanismi ed effetti che sono in tutta evidenza giusti e appartenenti al diritto naturale degli individui. Benedetta ignoranza!
Secondo esempio.
I terremoti da sempre e regolarmente scuotono la crosta superficiale di questo grande cuore pulsante che è la nostra beneamata Terra. Va ritenuto un dato importante nella valutazione di questi eventi naturali (?!) quello che indica la profondità a cui si è verificato? La semplice logica ed i siti internet che approfondiscono il tema e forniscono i dati sembra che ritengano proprio questo.
Procedendo come potrebbe fare un qualsiasi nonno col proprio nipote, vado a scoprire cosa è un terremoto usando wikipedia, che se è vero come è vero che va presa "cum granum salis" su tante questioni che fa finta di affrontare e risolvere, su voci generiche e generali del genere potrei provare a prendere per buone.
"In geofisica i terremoti (dal latino terrae motus, cioè "movimento della terra"), detti anche sismi o scosse telluriche (dal latino Tellus, dea romana della Terra), sono vibrazioni o oscillazioni improvvise, rapide e più o meno potenti, della crosta terrestre, provocate dallo spostamento improvviso di una massa rocciosa nel sottosuolo.", così scrive la buona wiki...
...spostamento improvviso di una massa rocciosa nel sottosuolo..
Il problema, della mia ignoranza conclamata, viene fuori leggendo la pagina dell' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) che ho segnalato qui sopra.
Pubblico uno screenshot parziale della pagina prima che vengano tagliate le informazione più vecchie in fondo alla pagina.
Cliccare sull'immagine per ingrandirla e poi andare a leggere ciò che viene riportato come evento del 10.12.2013 nel golfo di Napoli:
8231113470 | 2013/12/10 | 13:07:00 | 40.747 | 13.902 | 0 | Ml:1.5 | Golfo_di_Napoli-Ischia-Capri |
In quel giorno, mai smentito o corretto, si sarebbe verificato alle ore 13.07 a quella latirudine e a quella longitudine un terremoto di magnitudine 1,5 alla profondità di Km zero...
Si chilometri zero. Un terremoto. Se non ha profondità, minimo non è un terremoto.
Ma sono un ignorante con tanto di patente auto-certificata.
Beata ignoranza.
Nessun commento:
Posta un commento