giovedì 2 gennaio 2014

Giorgio Gaber - Il tutto è falso

Leggendo i commenti ai video di Giorgio Gaber pubblicati su YT si comprende immediatamente quale sia una delle malattie di fondo che hanno depotenziato la mente dell'uomo medio contemporaneo. 
Viene scritto: - è stato un precursore - era un profeta - era un visionario che ha descritto il futuro divenuto ora il nostro presente...
Nulla di non condivisibile, direte giustamente voi...
Se non che mi sembra di cogliere una sorta di sorpresa attonita in chi scopre tanta "verità" in testi e pensieri vecchi di dieci o venti anni, dimenticando, ad esempio che i maggiori filosofi che l'umanità ha espresso sono vissuti da 2300 a 2500 anni fa... Socrate, Platone, Aristotele...
Sarà difficile per l'umanità anche futura partorire pensieri così complessi e completi.
In pratica, si coglie un sottile e malcelato senso di scontata superiorità del pensiero contemporaneo rispetto a quello dei nostri predecessori anche solo di pochi anni. Nulla di più comicamente errato!
La discriminante, in ogni epoca storica, fu avere o non avere un meccanismo di pensiero omologato dal perbenismo del momento, l'"essere o non essere" del principe danese Amleto in fondo sottolinea anche questo aspetto.
Fino a 2200 anni fa il termine "persona" stava ad indicare la "maschera teatrale o la faccia" e non voleva sott'intendere il concetto di "individuo" .
Se ardi dal bisogno di essere un uomo libero e non una semplice "maschera teatrale" le cose le devi capire davvero, essere fuori dal coro e diventare, in questa società, un paria prima deriso e mal sopportato e poi conclamato profeta.

Insomma, il problema in ogni epoca è sforzarsi di capire come stanno davvero le cose rifuggendo dai comodi, perché dominanti, pessimi maestri per rifugiarsi in nicchie di ricerca che un po di luce te la garantiscono assieme a tanta, tanta solitudine e/o denigrazione.
Giorgio Gaber il suo percorso alternativo in solitario lo aveva fatto eccome!

Nel tono pacato che usa per "urlare" che -il tutto è falso- ci sono mille emozioni e una disperazione consapevole per l'intera umanità carica di vera e profonda "pietas". Cioè, amore e rispetto per il prossimo. Anche, e soprattutto,  quando per dimostrarlo dava un calcio al fondoschiena di ogni suo singolo ascoltatore.





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